La sua vita sta per
finire, come se il tempo vorace volesse farle compiere il suo ultimo
compleanno, per poi svestirla di ogni sofferenza, che nemmeno può più
comunicare.
La sua bellezza di
ragazzina ora appartiene solo a quella foto in bianco e nero, che un’amante
tiene nascosta nel suo taschino per poterla ogni notte, lontano da occhi
indiscreti, contemplare ed amare posandola sopra il suo cuore. C’è chi, fuori
dalla finestra, vestito di nero, con un lume in mano e l’orologio a pendolo,
conta le sue ore, i suoi minuti…i suoi secondi di una vita arrivata al
capolinea della sua corsa, e pian piano si sta fermando tra i binari di una
vecchia locomotiva. I ricordi, come passeggeri guardano alienati, fuori dai
finestrini, quell'uomo vestito di nero. Dal passato vorrebbero ritornare nella
mente e riaggiustare, per un’ ultima volta, i propri bagagli fatti di: passi
infantili, mamma-papà, le gite al mare o in montagna, gli animali del cortile,
Roma e le sue vetrine, l’eleganza, la
moda, l’adolescenza e i suoi perché, la maturità, la vita di mamma, moglie e
nonna poco attenta e tanto impacciata. Quei bagagli pieni di sorrisi, abbracci,
liti, rabbie e… pianti in solitudine contro una vita, forse, un po’amara,
difficile d’accettare e da prendere con serenità.
“Ci vuole tutta
la vita per imparare a vivere, ma anche tutta vita per imparare a morire”.C’è
chi , a volte, non riesce neanche a capire determinate cose e ad amare la vita
e di conseguenza a rispettare la morte. L’inizio e la fine fanno parte di chi
sa d’esistere, e sa che dovrà ,prima o
poi, vedere in faccia il suo destino e la sua ultima sosta in una stazione,
dove tutti ci ritroveremo un giorno.
29/11/2006
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