Mettendo in ordine nella mia stanza, ho trovato per
caso la soluzione alle mie domande che mi pongo da mesi su un certo modo
INCOERENTE dell’uomo nello stare in
società. A volte i fogli volanti in casa servono per trovare le risposte già
scritte per domande che ci porremmo anche in futuro.
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Ci sarà mai spazio per la pace? Per la
libertà in senso ampio?
Quando si è giovani ci poniamo in testa che tutto
grazie a noi sarà diverso. Gli errori del passato, di chi ci ha preceduto, non
saranno più commessi e non saranno più gli stessi.
Siamo proprio sicuri che saremo i nuovi
rivoluzionari, quelli che di fronte ad una bomba non avranno la vigliaccheria di
scappare, ma il coraggio di rimanere e di combattere contro il nemico della
nostra società: globalizzazione, urbanizzazione, deforestazione, volgarizzazione…
Fino ad una certa età siamo e rimaniamo convinti che
la frustrazione di doverci piegare alle regole, soprattutto a quelle sbagliate,
non andrà a ledere i nostri ideali e che non riusciranno mai a mutarci la
pelle.
Arriva, però, il momento che per poter essere
QUALCUNO, si dovrà rinunciare ad una parte delle nostre cellule e pian piano
cedere ai compromessi di chi è l’unica strada (anche se disgustosa) da
percorrere per poter un giorno sentirci
arrivati nella società. Per non essere più il pesce piccolo, l’ultimo gradino.
Perché diciamo le cose come stanno nessuno ha mai voluto provare il brivido di volersi
sentire ULTIMO. Fatta eccezione per i folli.
Questo stato è una condizione alquanto umiliante, ma
l’incoerenza è una particella naturale dell’essere umano per poter sopravvivere
in un mondo fatto di squali e di falsi miti.