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C'è chi non conobbe mai il suo volto e tanto meno il suo nome.
Ma la sua beltà era talmente unica che la sua storia venne tramandata di generazione in generazione, come: la ragazza dagli occhi blu.
Passarono secoli, anni, mesi, da quando il tempo diede fine alla sua vita, troppo giovane e candida per essere celata tra il buio di quattro tavole di legno e dal vuoto della memoria.
Così i saggi la posero in una teca di cristallo, affinché il suo cuore puro potesse essere, per sempre, un riflesso per la luce del sole.
Nacquero diverse aurore e tramonti, ma mai il tempo riuscì a porre fine alla sua bellezza eterna che, tra le pieghe dei colori dell'arcobaleno, in un sorriso di un bambino, in un giovane ventre di una giovenca, tra le verdi colline e nel blu delle onde del mare, si poteva vedere ed incontrare come se fosse, ogni istante, la prima volta.
Passarono miliardi di secondi dal suo primo vagito e dalla sua prima parola, dal suo ultimo lamento e dal suo ultimo respiro.
Diverse lune girarono su se stesse, ma mai i passanti e i futuri soli dimenticarono, nelle loro canzoni, di raccontare e riflettere sulla storia dell'eterna bellezza, della ragazza dagli occhi blu.