mercoledì 7 marzo 2018

L'8 tutti i giorni



Ti diranno di stare zitta e ferma perché non hai alcun valore.
Ti diranno che hai torto e mai ragione.
Annienteranno i tuoi pensieri e il tuo volto in una bolla di sapone mostrandoti il loro lato da padre padrone.
Ti urleranno che sei proprietà privata e nulla dovrai sentenziare.
Nulla sei e nulla rimarrai. Detteranno le parole dalla tua bocca e nonostante questo ti faranno sentire in colpa e diranno che non li hai saputi ascoltare abbastanza.
"Non mi rompere, non ora. Cammina un passo dietro di me e chiedi prima di domandare."
Ti diranno che devi amare solo loro e nessun altro e tenteranno di comandare i battiti del tuo cuore.

Mimosa di nome. Giallo è il tuo colore.
Quanti petali di rosa dovranno appassire affinché non ci sarà più  una donna che morirà per mano di un violento e dell'ignoranza.

L'8 marzo, come ogni anno, ti ricorderanno che sei importante.
Il fiore fra i fiori.
Le tue emozioni verranno impresse in un cartellone pubblicitario tra colori, confetti e frasi fatte.
Verrai premiata con cioccolatini e peluche impacchettati in carta decorata con cuori e stelline.

Tutto questo a me, fa ancora più ribrezzo.
C'è chi crede che bastino queste celebrazioni per ricordare quanta bellezza e purezza sia racchiusa  in un essere umano e per poter così sgridare chi tale gioia non vuol far risplendere nel buio della notte.
Dal mio umile animo credo che la donna, l'uomo, l'omosessuale, l'essere umano debba essere custodito e rispettato tutti i giorni dell'anno.

L'8 tutti i giorni da quando sono nata affinché il mio nome non venga osannato solo in  un singolo giorno del calendario.
Cara Venere non è solo dai maschi che dobbiamo pretendere il bene e il rispetto ma soprattutto dalle altre donne e da noi stesse.
La solidarietà non deve esserci solo quando è dettata da un testimonial.
Cara Venere l'amore deve essere curato e annaffiato tutti i giorni. Guardandoti allo specchio amati davanti ai tuoi difetti e pensa che grazie a loro sei una gemma rara ed unica da custodire in un scrigno magico chiamato vita.









lunedì 5 marzo 2018

Figlio della Terza Repubblica



Nato la notte del 5 marzo 2018 in un paese che non si riconosce più.
Tra i banchi di scuola e tra le vie del mondo ti diranno che sei figlio della Terza Repubblica.
Sui libri di storia scriveranno dei vinti, dei vincitori e dei loro colori.
Destra e Sinistra per alcuni sono ormai solo abiti carnevaleschi da indossare solo per le grandi occasioni.
Ti diranno che siamo tornati indietro ai tempi  dei briganti e dei Borboni  e che in fondo la Monarchia non era così male.
Dalle urne il popolo ha scelto di mettere fine al vecchio marciume ponendo le loro lacrime e le loro speranze a chimere.
Sono stati rottamati coloro che volevano la rottamazione. La democrazia guarda cosa sa combinare.
Riesce a fare giochi di magia come un grande stratega.
Mi chiederai perché così tanto odio e paura hanno incominciato ad animare le strade barocche del nostro quartiere.
Il cambiamento a volte fa così paura che la gente si uccide ed uccide con le parole, con gli oggetti e i pensieri.

L'Italia patria di santi, navigatori e poeti. Stanca di essere sputata a dosso da chiunque ha deciso di sputarsi a dosso da sola. Sperando di lavare via da sola le sue ferite e i suoi dolori. Perché alla fine quando si perde la dignità non si riesce più a dare senso ai propri gesti. Siamo un paese tossicodipendente da troppe illusioni e promesse ed  ormai non può più fare a meno di farsi un'overdose di finto ottimismo ogni santo giorno.

Nell'era dell'egoismo e del narcisismo. Il senso della comunità viene sempre meno. Nei cellulari abbiamo più foto dei nostri nasi che di quello che ci circonda.
Pretendiamo l'ascolto di note vocali kilometriche ma ci da noia dover alzare il mento dai nostri schermi per poter osservare meglio gli occhi di chi ci sta di fronte.

Ti daranno che sei figlio della Terza Repubblica nata non di certo da una svista popolare.