|
"Ipowernews" di Alessia Santopaolo |
"Ipowernews in bianco e nero" di Alessia Santopaolo
Se poniamo in un angolo buio e senza luce l’uomo e
lo imbavagliamo, lo incateniamo e gli facciamo indossare degli auricolari dove
può solo ascoltare un’unica canzone e lo imbavagliamo costringendolo a stare
per anni in quello stato, anche se all’inizio troverà piacevole quella sinfonia
musicale nelle orecchie, dopo un po’ non farà altro che trovare nausea e non
piacevole quello stato di schiavitù, dove non ha la possibilità di parlare,
ascoltare qualcosa di diverso da quello che passa negli auricolari e vedere la
realtà come veramente è mutata e cambiata, rispetto all’ultima volta che l’ha
vista a colori, senza alcun ostacolo, senza avere il bisogno di nessun capo o
padrone che gli racconti a suo piacimento e secondo le sue opinioni “la verità”
e i fatti del mondo che lo circondano.
L’uomo per divenire veramente un essere umano libero
e no un animale senza ragione, deve cercare di liberarsi delle catene, delle
censure e del bavaglio che i potenti della terra gli impongono, non solo per
una sicurezza dell’ordine pubblico o per il rispetto della morale e dell’etica
come vorrebbero fargli credere, ma soprattutto per farlo diventare un burattino
privo di capacità motorie e mentali nel poter trasmettere le sue idee,
opinioni, pensieri diversi dal normale. Come direbbe Martin Luther King “Le nostre vite finiscono quando taciamo di
fronte alle cose davvero importanti”.
Non comunicare e informare ciò che potrebbe essere
utile per l’interesse collettivo o anche solo per noi stessi come, ad esempio,
denunciare gli atti illeciti ed illegali della classe politica del nostro o di
un altro paese, o condannare attraverso i diversi mezzi di comunicazione i
comportamenti e i mali perpetrati dalle varie mafie, si potrebbe considerare
questo stato di silenzio e d’ indifferenza come un vero e proprio reato da
perseguire per legge non solo a livello nazionale ma anche europeo e
internazionale.
Dalla Tutela internazionale, comunitaria e nazionale
della libertà di espressione, come diritto – dovere umano, dipende la libertà
intera e complessa dell’uomo, che deve essere libero di esprimere le sue
opinioni e le sue verità anche se non sono assolute, ma proprio per questa sua
imperfezione, l’uomo deve avere la possibilità e quasi l’obbligo, in un
contesto pacifico e democratico, di confrontarsi con le idee e le verità
relative degli altri, senza, naturalmente, l’imposizione di cambiare a forza la
sua idea solo perché sarà una minoranza o l’unico che la pensa in un modo su un
determinato aspetto della vita.
L’essere umano non deve essere perseguito da nessun
Stato o legge scritta e orale, torturato e ucciso solo perché ha avuto il
coraggio e la voglia di rivelare il suo pensiero e porsi in una condizione di
essere criticato. La censura purtroppo non è un male solo del nostro secolo, ma
in passato anche chi era al vertice di poteri temporali e spirituali, se n’è
avvalsa portando il suo popolo ad un’ ignoranza forzata, all’indottrinamento e
alla schiavitù del pensiero.
Oggi giorno persone come Giordano Bruno o Galileo
Galilei ancora esistono, perseguitate, torturate, costrette al silenzio o a
cambiare teoria per non venire “arso vivo” in sentenze e condanne, scritte da
giudici corrotti o costretti ad applicare leggi volute da chissà quale regime
dittatoriale o pseudo democratico dove i diritti fondamentali non trovano
alcuna garanzia ed applicazione concreta.
Come il potere politico non potrà mai fare a meno
della libertà di espressione per comunicare con il popolo che, a sua volta,
deve e ha il diritto di esercitare questa libertà che non solo le Costituzioni
democratiche gli garantiscono, ma anche le Dichiarazioni e Convenzioni
internazionali ed europee. Purtroppo queste norme a favore dei diritti umani
non sempre vengono rispettate e messe in atto per tutti allo stesso modo.
Visto che tutti gli esseri umani sono dotati della
capacità di poter pensare ed esprimere attraverso vari mezzi e strumenti quello
che hanno da comunicare,insegnare... credo che in ogni angolo del mondo anche
se siamo stranieri o apolidi privi dello
status di cittadinanza dello Stato in cui ci troviamo, dovremmo avvalerci
dello status di cittadino del mondo
che ci darebbe una tutela maggiore per far sì che nessuna autorità di nessun
colore politico o militare ci tolga brutalmente la parola mentre stiamo
esprimendo agli altri il nostro pensiero, mettendoci isolati e per anni in un
angolo buio con mani legate, bocca imbavagliata ed orecchie stonate da una sola
musica calpestando senza pudore la nostra dignità di esseri umani.