Sono
nella Biblioteca dell’Università
della Calabria, tra i manuali di diritto del lavoro. Raccolgo il materiale
utile per le mie ricerche e per il mio percorso di dottorato. Tra i Cubi rossi
del Campus, in una pausa, incontro
Francesco un laureando di Ingegneria Elettronica, assorto nella lettura di
un quotidiano. Lo saluto e mi siedo accanto a lui. Ha gli occhi demoralizzati
ed amareggiati e mi racconta di sua sorella, laureata in Economia con il
massimo dei voti, ancora senza occupazione.
Nonostante
si sia iscritta da mesi al Piano Garanzia Giovani, non ha ancora ricevuto
nessuna mail per un primo colloquio e sul portale, per la maggior parte delle
offerte, vengono richieste esperienze pregresse per lavori di basso profilo.
Francesco mi racconta il suo sconforto, reso ancora più
profondo leggendo gli ultimi dati ISTAT relativi al tasso di disoccupazione
giovanile relativi al mese di agosto. Dopo un po’, parlando, la sua rabbia
diminuisce e negli occhi di Francesco si riaccende la speranza di voler
continuare a credere nei suoi sogni e nei suoi progetti da realizzare.
Mi
parla del desiderio di poter rimanere in Italia, dopo la laurea, e non essere
costretto a scegliere di scappare all’estero per poter lavorare. Mi
parla del suo gruppo di amici, tutti provenienti da diverse formazioni:
economia, giurisprudenza, filosofia, chimica. Tutti con un sogno nel cassetto:
quello di poter mettere insieme un giorno le proprie competenze e realizzare
una idea imprenditoriale innovativa con un carattere interdisciplinare e
multidisciplinare.
Il
suo sguardo muta e ritrova energia quando mi parla della sua esperienza presso
il Contamination Lab di Cosenza, un
incubatore di idee che sta quasi per concludere la sua prima edizione e che si è
potuto realizzare grazie all’iniziativa del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca ( MIUR) con
il bando Startup, pubblicato il 13
Marzo 2013 con D.D. 436. Si tratta di un’iniziativa
che va a sostenere le micro, piccole e
medie imprese per lo sviluppo sociale ed economico in particolare di
determinate Regioni del Mezzogiorno: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nel
presentare progetti di ricerca e innovazione in collaborazione con università,
PA, centri di ricerca.
Il bando Start up finanziato con risorse
nazionali, che erano state assegnate in precedenza al PON Ricerca e
Competitività 2007-2013 poi
riprogrammate per il Piano d’Azione per la Coesione-PAC, ha l’obiettivo di sviluppare ed
ampliare la capacità di produrre ed utilizzare
ricerca ed innovazione per una crescita imprenditoriale che renda i territori
sempre più competitivi ed attrattivi.
Il
bando è caratterizzato da 30 milioni di euro che devono
essere impegnati e gestiti lungo ben quattro
linee di intervento, di cui le prime tre sono prettamente destinate a startup:
Ø
Linea 1-
Big Data: nuovi metodi e tecnologie per gestire e valorizzare basi di dati
caratterizzate da grande volume, varietà e velocità (8 milioni di euro).
Ø
Linea 2-
Cultura ad impatto aumentato: nuove modalità di produzione, distribuzione e
fruizione del patrimonio culturale, anche attraverso la combinazione di
tecnologie digitali (14 milioni di euro).
Ø
Linea 3-
Social Innovation Cluster: aggregazioni di competenze interdisciplinari,
capacità innovative e di imprenditorialità emergente per rispondere alla
domanda di innovazione e al soddisfacimento di bisogni emergenti (7 milioni di
euro).
Ø
Linea 4-
Contamination Lab (CLab): sono
luoghi virtuali e fisici (incubatori di
idee)
di contaminazione tra studenti e laureati in discipline diverse per promuovere la cultura
dell'imprenditorialità, dell'innovazione e del fare, così come
l'interdisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento. I Clab sono
finalizzati a esporre gli studenti ad un ambiente stimolante per lo sviluppo di
progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale e sociale. (1 milione di
euro).
Attualmente i Contamination Lab
approvati dal MIUR sono quelli : dell’Università
della Calabria, dell’Università
degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, dell’Università
degli Studi di Catania, dell’Università
degli Studi di Napoli Federico II, dell’ Università
degli Studi di Palermo, dell’Università
di Cagliari e dell’ Università
Ca’Foscari di Venezia.
Storie come quelle di Francesco ce ne sono
tante. Storie di giovani coraggiosi
e pieni di inventiva che, nonostante la crisi e nonostante la mancanza di
lavoro, non si limitano ad inviare CV e ad aspettare che prima o poi qualcuno
risponda, ma intanto cercano di creare
loro il nuovo mercato del lavoro andando ad inventare e a creare idee di
impresa da tramutare in aziende concrete e stabili. La preoccupazione per il dopo, per un domani è costante, si sa che fare impresa in Italia non è
facile anche a causa delle maglie troppo
rigide e complesse della burocrazia che a volte spaventa e demoralizza con
la sua lentezza i passi veloci ed innovativi delle idee. Tuttavia il cambiamento nasce prima che dalle regole, dalle persone e
dalla capacità
di ritrovare, nonostante le difficoltà,
occhi nuovi per immaginare il proprio futuro.