sabato 21 febbraio 2015

FAKE WORK


                      
                                              FAKE WORK






Diciamoci la verità, una volta per tutte, i Centri per l'Impiego sono diventati degli spazi inutili, dei veri e propri stipendifici, dove andare a chiedere informazioni su eventuali offerte di lavoro e come chiedere l'assurdo. 
Quello che si limiteranno a dirti è: "dai uno sguardo sulla bacheca, lì vedi, vicino alla macchinetta del caffè".
Dopo aver dato uno sguardo alla caotica bacheca del CPI, dove gli annunci sono stati presi da ulteriori motori di ricerca di internet. Non resta che affidarsi al FAI DA TE. 
Nel mettersi davanti ad uno schermo di un pc e sfogliare uno per uno i vari annunci di lavoro che compaiono, una volta aver digitato la classica e famosa frase a tutti i disoccupati d'Italia: 
OFFERTE DI LAVORO.

Spesso, anzi troppo spesso, è facile cadere tra le parole ben scritte di annunci di lavoro fasulli, dove pseudo aziende ed agenzie del lavoro offrono posizioni retribuite serie e attinenti al tuo profilo.
Passano giorni e settimane e finalmente ricevi la tanto attesa telefonata: 
"Salve, lei si è candidata per tale posizione, se vuole domani potrà fare il colloquio con la nostra azienda". Pensi, EVVAI, mentre scrivi orario e luogo del colloquio, non puoi che essere felice e dire finalmente il peggio sta passando, stampi il CV e cerchi nell'armadio il vestito giusto per il momento tanto atteso. 
Giunge il giorno del colloquio, citofoni al nome che ti hanno detto al telefono: "citofoni MR, AR, sfbsjbkvb, ecc" e mentre segni l'acronimo e il nome assurdo e vedi che nemmeno Google lo conosce, incominci ad avere dei sospetti, ma dopo un pò dici, va bé avrò capito male dalla fretta.

Ed eccoti lì e mentre pensi alle cose essenziali che dovrai dire per far colpo sul selezionatore. Come ti apre la porta e ti fa accomodare sulla sedia per iniziare il tanto atteso dialogo, ad un certo punto intuisci che per l'ennesima volta sei caduta in una bella supercazzola all'italiana. 

In realtà non sono affatto alla ricerca di una segretaria/amministratore. Non gli importa un fico secco della tua formazione e del tuo CV, che intanto non gli da nemmeno uno sguardo, (quindi ennesimo spreco di inchiostro e carta). 
La classica domanda che tale soggetto  ti pone è: "saresti disposta a fare vendite PORTA A PORTA? Naturalmente solo in un secondo momento parleremo dell'argomento retribuzione."

In un colpo il tuo stato emotivo cambia. Vorresti prenderlo per la cravatta e dirgliene quattro con gentilezza ma non ti resta che dire "no, grazie non credo di essere adatta per questo lavoro" alzarti e andare via con la certezza che purtroppo non è tutto oro ciò che luccica e nemmeno tutte le persone sono oneste per ciò che appaiono.

Morale della favola:
prima di rispondere agli annunci di lavoro depositati sulla rete digitale e prima di inoltrare nell'etere i propri dati sensibili racchiusi nel CV, è meglio informarsi e capire chi c'è dietro a quelle belle parole, essere certi e sicuri che la prossima volta a chiamare per fissare un colloquio non sarà l'ennesimo truffatore.


sabato 14 febbraio 2015

TODAY TOMORROW



                                               TODAY TOMORROW

                                                             



Today è un giorno che sta passando,
tra le righe del mio viaggio accanto al finestrino c'è un viaggiante ignaro della sua meta.
Io, intanto, aspetto qui sulla riva del mio futuro il domani del mio passato.

Miro il presente e mi sa di vissuto di una vita rinchiusa in chi sà quale cassetto dei ricordi.
Il tempo sa farsi attendere ma sa anche ripetersi.
Ogni mio passo lascia dietro di sé un'orma, un segno indelebile che un giorno rivedrò.

Quanto cammino bisogna fare prima di arrivare, prima di raggiungersi.
Non è certo mia presunzione sapere, ma la curiosità è tanta.
Saprò riconoscere allo specchio il riflesso del mio tempo, i contorni del mio sguardo senza sbagliare.

Today sto qui e non mi muovo.
Con la mia mente vado dove nessuno possa vedermi.
Dietro una nuvola.
Lì forse i miei sogni sono al sicuro dagli altri ma non di certo da me.
Allora è meglio stare con i piedi a terra e vivere il domani che sta già bussando alle porte.

Non è facile sapere cosa accadrà tomorrow. Nemmeno gli oroscopi sanno dirci la verità dietro a tante parole, dietro a tante banalità.




martedì 3 febbraio 2015

Che sarà?







Caro mio Paese che dal 1971 non sei per nulla cambiato,
ancora non ero nata e già forse dovevo sapere che oggi mi sarei trovata tutti i giorni a mandare CV su CV con la speranza di non ricevere solo spam nella posta elettronica.

Caro mio Paese che stai inerme sulla collina come un cesso usato abbandonato,
per 24 anni hai investito sulla mia formazione ed ora non fai nulla per farmi lavorare. Stai lì fermo, immobile come un moribondo a causa di una classe dirigente che si è cibata di tutte le tue forze e assetata di tutta la tua voglia di fare per ringiovanirti.

Paese mio di ladri e raccomandati, mi sa che ti lascerò. Metterò nel mio trolley giusto ciò che basta per oltrepassare il confine e andar via alla ricerca di un posto al sole.

Le mie competenze e le mie conoscenze le metterò a disposizione di un altro Paese, di un'altra terra, di certo non sarà facile, ma non posso rimanere a guardare un corpo statico.
Ho un'esistenza da vivere e non posso consumare tutti i miei giorni ad aspettare che qualcosa cambi.

Forse un giorno tornerò a vedere se sei ancora lì su quel strato di terra a guardare a testa in giù il marcio che ti circonda.
Chi sà se le mie ceneri potranno mai vederti in condizioni migliori. Ma adesso so che non è possibile. Un mondo mi aspetta fuori da quella porta, purtroppo senza di te.


"Che sarà della mia vita, chi lo sa, so far tutto o forse niente...da domani si vedrà".