Le parole che scriverò su questo foglio bianco, tra un secondo saranno già vecchie e rilette.
Le parole rimangono incastrate tra gli spazi vuoti,
vorrebbero volar via ma non possono.
Silenzio,
c'è qualcuno che le fissa, le scruta da destra a sinistra e
da sinistra verso destra. Diventano pallide dalla vergogna, con due sole
scocche rosse in viso, passare in osservato è alquanto impossibile. Nella mente
stanno al caldo nessuno può sapere cosa stanno confabulando. I pensieri
nascondono le parole, le proteggono dietro la loro ombra. Fino a che nessuno le
porrà nero su bianco alla mercé di tutti, saranno libere di essere pensate e di
riempire gli spazi monotoni del silenzio della mente. Le parole non
stanno mai zitte. Le puoi ascoltare anche ora, mentre una dietro l'altra si
mostrano nude davanti agli occhi dei lettori.
Le parole hanno una grandissima abilità. Non sempre si
mostrano per quelle che sono nella loro trasparente ingenuità. Sanno mentire.
Le parole sono delle armi potenti, possono con pochi caratteri distruggere le
verità e le certezze fino ad allora conosciute. Possono ferire dal più potente
dittatore al più umile servitore. Non macchiano con il sangue ma con la calunnia
e l'infamia. Giocare con le parole può essere pericoloso, perché sanno come
vendicarsi. Spesso le parole non servono per spiegare tanti perché. Nel vento
si perdono come la polvere si confondono nella confusione del traffico.
I lividi sul cuore non vengono fatti con pugni o schiaffi
ma con parole violente che colpiscono senza pietà le vittime predilette. Le
parole possono essere dimenticate in un secondo o rimanere scolpite per sempre
nella memoria, dimenticarle diventa impossibile. Nel mondo vengono formulate
migliaia di parole in diverse lingue, dialetti, segni, forme. La parola può
essere scritta, parlata, cantata, letta, illustrata, baciata, arrabbiata.
04/01/2013
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