giovedì 31 gennaio 2013

LE PAROLE






Le parole che scriverò su questo foglio bianco, tra un secondo saranno già vecchie e rilette.
Le parole rimangono incastrate tra gli spazi vuoti, vorrebbero volar via ma non possono.
Silenzio,
c'è qualcuno che le fissa, le scruta da destra a sinistra e da sinistra verso destra. Diventano pallide dalla vergogna, con due sole scocche rosse in viso, passare in osservato è alquanto impossibile. Nella mente stanno al caldo nessuno può sapere cosa stanno confabulando. I pensieri nascondono le parole, le proteggono dietro la loro ombra. Fino a che nessuno le porrà nero su bianco alla mercé di tutti, saranno libere di essere pensate e di riempire gli spazi  monotoni del silenzio della mente. Le parole non stanno mai zitte. Le puoi ascoltare anche ora, mentre una dietro l'altra si mostrano nude davanti agli occhi dei lettori.
Le parole hanno una grandissima abilità. Non sempre si mostrano per quelle che sono nella loro trasparente ingenuità. Sanno mentire. Le parole sono delle armi potenti, possono con pochi caratteri distruggere le verità e le certezze fino ad allora conosciute. Possono ferire dal più potente dittatore al più umile servitore. Non macchiano con il sangue ma con la calunnia e l'infamia. Giocare con le parole può essere pericoloso, perché sanno come vendicarsi. Spesso le parole non servono per spiegare tanti perché. Nel vento si perdono come la polvere  si confondono nella confusione del traffico.
I lividi sul cuore non vengono fatti con pugni o schiaffi ma con parole violente che colpiscono senza pietà le vittime predilette. Le parole possono essere dimenticate in un secondo o rimanere scolpite per sempre nella memoria, dimenticarle diventa impossibile. Nel mondo vengono formulate migliaia di parole in diverse lingue, dialetti, segni, forme. La parola può essere scritta, parlata, cantata, letta, illustrata, baciata, arrabbiata.



                                                                                                                           04/01/2013

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