giovedì 31 gennaio 2013

LO STILE EPISTOLARE II


                                                            


Testo originale in latino di Ovidio dalle Heroides III, 1-4:

Briseide ad Achille
Quam legis, a rapta Briseide lettera venit,
vix bene barbarica Graeca notata manu.
Quascumque adspicies, lacrimae fecere lituras;
sed tamen et lacrimae pondera vocis habent. 

Traduzione letterale:
La lettera che leggi viene da Briseide che ti è stata portata via,
scritta a fatica in greco dalla mia mano di barbara.
Furono le mie lacrime a fare le cancellature che vedi;
ma anche le lacrime hanno lo stesso peso delle parole.

Traduzione personalizzata:
Caro Achille,
non te la piglià se leggerai ste righe con fatica, in un greco maccheronico.
Chi ti scrive è Briseide, colei che ti hanno rubato senza manco dire grazie.
Per te, ho sprecato tante di chire lacrime, che mi fanno male gli occhi solo a pensarci…
e poi ho fatto tante di chire cancellature, che manco io so più cosa c’è scritto.
Ma, proprio per l’importanza e la solennità di queste parole sbiadite,
anche queste lacrime, nell’inzuppare sta lettera come una spugna, hanno un loro peso ed elevatura;
perché ricorda chi ti scrive è Briseide, no l’ultima arrivata.    

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