giovedì 31 gennaio 2013

LO STILE EPISTOLARE




Testo originale in latino di Ovidio dalle Heroides XVIII, 1-8:

                                Leandro a Ero


Quam cuperem solitas, Hero, tibi ferre per undas
accipe Leandri, dum venit ipse, manum.
Mittit Abydenus, quam mallet ferre, salutem,
si cadat unda maris, Sesti puella, tibi.
Si mihi di faciles et sunt in amore secondi,
invitis oculis haec mea verba leges.
Sed non sunt faciles; nam cur mea vota morantur
currere me nota nec patiuntur aqua?


Traduzione letterale:
Accogli, o Ero, la lettera di Leandro,
che desidererei portarti io stesso
attraverso le onde note. Ti manda il saluto
il ragazzo di Abido, che preferirebbe
portare di persona a te, fanciulla di Sesto,
se si calmano le onde del mare.
Se gli dei mi sono propizi e favoriscono il mio amore,
leggerai queste mie parole, anche con occhi scontenti;
ma non sono propizi. Perché infatti mi fanno indugiare
e mi impediscono di correre sulle ben note onde?

Traduzione personalizzata:
Oh Ero,
desidero, mandarti leggiadro,
l’sms di Leandro,
attraverso le onde sonore dell’oboe,
con garbo inviartelo,
affinché io stesso fossi gaudio nel cantartelo.
Il ragazzo di Abido,
ti manda un bacino
e su una gazzella,
vorrebbe portarti lesto
la donzelletta di Sesto,
su un’onda zoppa e rotta.
Se oggi, i Postini fossero carini
con il mio cuoricino,
leggerai questo mio messaggino
come un topolino imbruttito;
ma essi oggi,
non sono in servizio,
infatti è pomeriggio
e mi fanno arrabbiare, penare,
nel non poter ascoltare e danzare,
sulle belle note
delle onde musicali?

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