giovedì 31 gennaio 2013

“MISERERE” OLTRE LE SBARRE DELL’INDIFFERENZA.



(articolo del 2006 pubblicato sul giornalino Orizzonti del Liceo Classico Gioacchino da Fiore di Rende)

                                                                  



Cristina Zagaria
Miserere”-Vita e morte di Armida Miserere, servitrice dello Stato.
pp.310, euro 14,50, Edito   da Dario Flaccovio, 2006
 
                                                                               





                                                               
Cristina Zagaria, giornalista di nera per Repubblica, attraverso le pagine del suo ultimo romanzo“Miserere” edito da Dario Flaccovio, ci introduce nel mondo dei carceri italiani, dove la solitudine, il dolore fisico e psicologico vengono molte volte ignorati da chi fuori, non sa o non vuole sapere. Armida Miserere, servitrice dello Stato, direttrice del carcere di Sulmona,  vive e lavora a contatto con persone, che la maggior parte delle volte non riesce ad accettare la condanna e, soprattutto, l’isolamento dal resto del mondo e per volar via da quei pochi metri quadrati, si toglie i panni di quella vita, ormai morta da tempo, lontana dai propri cari e da una semplice carezza. La prigione come una ragnatela cattura ogni sentimento ed emozione. Ad essere vittime di queste mura fredde e buie, sono anche coloro che mettono la propria esistenza al servizio di un ambiente dove i minuti, le ore e gli anni sembra che non scorrano mai. Rappresentanti dello Stato, come Armida Miserere, che nei lunghi corridoi della disperazione, si sentono isolati ed abbandonati e, insieme ai prigionieri , muoiono dentro e diventano freddi come quelle mura, tanto difficili da evadere e da raccontare.
“Uccide ogni giorno di più, un mondo di killer professionisti e di pettegolezzi, un mondo che può arrivare a ucciderti, a colpi di pistola. E quando muori davvero, tutto è silenzio.”   

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