lunedì 29 maggio 2017

Arancione colore nostalgia



Tra le foglie potrei riconoscere i miei vecchi passi.
Ad occhi bendati percorrere vicoli, gustare sapori, abbracciare volti e dare forma alle parole.

Quando manca una parte di te, difficilmente riuscirai a riprenderla.
Persa tra i campanelli delle bici, il verde silenzioso dei parchi. Seduta su una panchina a contemplare
il rosso, il violetto e il giallo dei tramonti che si mischiano con la luce tenue di una nuova alba.

Lo scricchiolio delle foglie sotto ruote che di notte chissà dove andranno.
Gatti curiosi e pigri che fanno capolino dai riflessi delle finestre lungo le strade avvolte da fiori e canzoni.
Il rintocco delle campane del Duomo che danno voce al vento che passa tra le case e tutto porta via lungo i comignoli dei tetti dove un gabbiano ritorna dopo un lungo viaggio.

Nel silenzio della notte si sente battere un cuore multiculturale.
Proprio in quel momento riesci a catturare la bellezza dell'appartenere ad uno, più popoli.
Comprendi cosa vuol dire essere italiano, straniero, europeo, apolide, migrante, in poche parole, cittadino del mondo.
Sentirsi parte di un tutto e di un nulla nello stesso istante.
La calma e la saggezza della libertà che, controcorrente, va e si perde tra gli ingranaggi dei mulini a vento che soffia lungo la curva di un arcobaleno tra i pensieri che nel condensarsi formano delle nuvole arancioni in cielo e tutto sembra perfetto nella sua assurda inclinazione.


Nessun commento:

Posta un commento